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Ricette mediche dematerializzate, numeri in regressione

Sanità pubblica Redazione DottNet | 27/07/2017 18:30

Bene solo Campania, Molise e Trento che hanno mantenuto i livelli più elevati

Battuta d'arresto per la dematerializzazione delle ricette del Servizio sanitario nazionale. Delle cinque regioni (Campania, Molise, Veneto, Sicilia e provincia autonoma di Trento) che a marzo superavano il 90% di ricette paperless, a maggio solo tre (Campania, Molise e Trento) sono riuscite a mantenere quel livello. Nessun'altra regione si è aggiunta al gruppo di testa, e il Veneto è tornato indietro di quasi due punti (dal 90.50% all'88.81%). Lo segnala l'ultima rilevazione di Promofarma, la società di servizi informatici di Federfarma.

A maggio sono state prodotte 42,2 milioni di prescrizioni dematerializzate, pari all'82,75% del totale, cioè poco più di un decimo di punto rispetto a marzo (82,67%). I cali più accentuati sono stati quelli di Veneto e Toscana, scesa dal 69,67% di marzo al 67,10% di maggio. C'è però chi avanza, come la Provincia autonoma di Bolzano, ultima ad aver avviato la digitalizzazione delle ricette, con un balzo quasi del 12% (dal 46,71% di marzo al 58,46% di maggio), le Marche (dal 72,72% al 77,53%) e la Liguria (+1%). "Le cause del rallentamento sono parecchie - spiega sul sito di Federfarma Gerardo Medea, responsabile dei progetti informatici della Simg (Società italiana di medicina generale) - Le ricette paperless hanno raggiunto volumi tali che anche i sistemi cominciano a gestirle con qualche fatica, cosa che in alcuni frangenti potrebbe convincere il medico di base a preferire il vecchio metodo se i tempi di attesa sono eccessivi".

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Inoltre restano sulla carta le ricette redatte con la visita domiciliare, per gli stupefacenti e i farmaci della diretta, che in alcune regioni possono rappresentare più del 10% del totale. Ad incidere potrebbe essere anche il 'disamoramento' di parte dei medici per la dematerializzazione. "I medici di base si sono ritrovati a dover stampare il promemoria con spese non indifferenti per carta, stampanti aggiuntive e materiale vario - conclude - Era stata promessa la dematerializzazione dei promemoria, ma ancora non s'è visto nulla e un po' di scontento c'è".

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